La storia di Giulia tra lavoro e una maternità inattesa
- Avvocati Empatici

- 10 giu
- Tempo di lettura: 3 min
La vita complessa della donna che affronta la maternità in corso di carriera
#carriera #maternità #mammamultitasking # riconoscimentopaternità #mantenimento retroattivo

Oggi vi racconto di Giulia. Alla fine del racconto, capirete che in qualche modo certi supereroi esistono o forse no.
L’ho conosciuta tre anni fa. È entrata nel mio studio con una bambina di pochi mesi nel marsupio, il cellulare che squillava ininterrottamente e una determinazione negli occhi potente.
La sua storia? Un classico del ventunesimo secolo. Frequentazione su app per appuntamenti, lui dirigente di multinazionale, lei manager in ascesa in una società di consulenza. Tre mesi di incontri rubati tra un volo e l'altro. Poi il test di gravidanza positivo e lui che sparisce inviandole un messaggio in cui dichiarava "Non è il momento giusto per me".
La storia ha dell’ incredibile considerando che Giulia non ha pianto. Non una lacrima. Ha pensato: "Va bene, ce la caveremo anche da sole."
Da me è venuta in ogni caso per procedere con il riconoscimento di paternità al fine di dare ad Emma un padre naturale che doveva assumersi le responsabilità conseguenti alla frequentazione avuta. Non che fosse contenta di ciò, ma non avrebbe mai voluto lasciare a sua figlia un domani l’incombenza di scoprire chi fosse il suo vero padre.
In Tribunale, all’udienza per il riconoscimento di paternità (lui rimasto assente inizialmente), Giulia è arrivata con la piccola Emma addormentata nel passeggino, il laptop sotto braccio e l'auricolare bluetooth nell'orecchio.
Durante l'attesa, gestiva una crisi aziendale, allattava la bambina quando si svegliava. Il giudice, una donna sulla sessantina, durante l'udienza l'ha guardata con un misto di ammirazione e incredulità e anche scetticismo.
Ovviamente ha dovuto superare tutto il percorso per il riconoscimento di paternità tutt’altro che veloce e facile, considerando la volontà del “padre” di rimanere inizialmente lontano dal procedimento. Riconoscimento giudiziale con test del DNA e ricostruzione delle circostanze di fatto che hanno portato alla maternità di Giulia e il calcolo del mantenimento retroattivo per Emma dalla data della domanda. Di fronte alle proteste del padre che riteneva che fosse difficile trovarsi all’improvviso con quelle responsabilità, Giulia ha solo sorriso e ha detto: "Nemmeno crescere una figlia da sola mentre dirigi un'azienda, ma eccoci qui."
La vita quotidiana di Giulia è complicata e piena. La mattina all'alba è già in piedi per preparare tutto. Se la baby-sitter chiama che è malata proprio quando c'è un meeting, Giulia si presenta con Emma e un sacco di giocattoli silenziosi. I colleghi prima storcevano il naso, ora Emma è diventata la mascotte non ufficiale dell'ufficio.
Molte cose sono tollerate per la sua grande abilità professionale.
Oggi Emma ha quattro anni, e quando le chiedono cosa fa la sua mamma risponde: "La mamma fa tutto." E ha dannatamente ragione.
Il padre biologico si è inserito gradualmente nella vita di Emma che si sta affezionando anche se il centro della sua vita è e rimane la mamma.
Giulia ha sicuramente avuto i suoi momenti di sconforto, ma mi ha impressionato per la forza che ha e che non sta nel non cadere mai, ma nel rialzarsi con un bambino in braccio, il telefono che squilla e un sorriso che dice al mondo: "Provate a fermarmi, se ci riuscite."
Questo è quello che vuole far passare di lei.
Molte donne hanno questa capacità di essere multitasking, senza arrendersi di fronte alle innumerevoli difficoltà di tutti i giorni non sempre con lo stesso apparente distacco.
Ho ammirato di questa donna soprattutto la volontà in mezzo ad una vita complicata di pensare di voler andare a fondo con il riconoscimento di paternità ed essere così lungimirante per dare delle risposte alla figlia che sicuramente un domani le avrebbe fatto quelle domande.
Per dare una lezione di responsabilità al padre di Emma che oggi fa quello che deve.
Giulia è una donna tutta d'un pezzo, sta insegnando alla figlia a crescere protetta ma indipendente, curiosa e educata alla vita di oggi.

Commenti