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La storia di Pietro e Paola, un amore infranto in mille pezzi e l’impossibile condivisione della relazione genitoriale

  • Immagine del redattore: Avvocati Empatici
    Avvocati Empatici
  • 18 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 29 mar

Il conflitto non deve dimenticare che i minori stanno al centro


Firmato Barbara Spinella

La prima storia che voglio condividere è la vicenda di Pietro e Paola, una coppia sposata con due figli, il cui rapporto si è trasformato in un vortice di conflitti e incomprensioni senza una fine.

Il primo spunto di riflessione che vorrei sottolineare riguarda l’impossibilità di condurre un equilibrato rapporto genitoriale condiviso, quando la storia personale delle parti prende il sopravvento e i conflitti che ne nascono diventano indomabili, commettendo peraltro un errore comune che è quello di dimenticarsi che in mezzo ci stanno i figli, nel nostro caso anche minori.

In realtà entrambe le parti hanno apparentemente portato davanti il bisogno dei minori, mentre in realtà vi è stata una strumentalizzazione della situazione per colpire l’altro.

Pietro e Paola sembravano avere tutto: una famiglia, due splendidi figli gemelli, carriere stabili in un contesto multinazionale, una casa. Sotto la superficie, tuttavia, le crepe nel loro rapporto personale stavano diventando sempre più evidenti.

Pietro, meticoloso e attento ai dettagli, un uomo concreto, si è scontrato spesso con la natura di Paola, donna al contrario poco pragmatica e con un bisogno sfrenato sempre di una guida o una persona su cui appoggiarsi, un uomo a cui appoggiarsi.

Lei, inizialmente piuttosto accomodante, ad un certo punto della propria vita ha sentito il bisogno di un cambiamento radicale, desiderando tornare nella sua Puglia natale.

Pietro, legato alla sua famiglia d'origine e al lavoro, si è opposto, rappresentando alla compagna di vita tutte le difficoltà di una scelta così radicale.

La situazione è precipitata quando Paola, insoddisfatta per questa rinuncia, ha intrapreso una relazione extraconiugale. Pietro, sospettoso, ha classicamente iniziato a controllare il telefono della moglie, a verificare i suoi spostamenti, a ragionare su quanto lei gli raccontasse per vedere se ci fossero incongruenze e quindi riuscire a smascherare le sue bugie.

Un classico scenario di tradimento che ha eroso ulteriormente la fiducia tra i due coniugi.

Nonostante un apparente pentimento di Paola e il desiderio di ricucire, la relazione adultera non è terminata. E quando finalmente la moglie ha deciso di chiuderla, una nuova complicazione è emersa: Paola ha scoperto di essere incinta e non di Pietro.

La decisione di abortire ha ulteriormente inasprito il rapporto con quest'ultimo.

A questo punto, il marito ha deciso definitivamente di separarsi.

I coniugi hanno tentato la strada della mediazione familiare; Paola però l'ha interrotta sul presupposto che ci fossero state delle violenze psicologiche e la mediazione in questi casi non può essere condotta.

In un gesto che ha colto tutti di sorpresa, la moglie è partita per la sua amata Puglia con i figli per quello che doveva essere un breve soggiorno, ma che si è prolungato per diverse settimane.

Al suo ritorno forzato, è iniziata una battaglia legale.

Paola ha chiesto di potersi trasferire definitivamente in Puglia con i figli, ma Pietro si è fermamente opposto.

Il Tribunale in tutto questo si è pronunciato ritenendo che questo trasferimento fosse contrario al miglior interesse dei figli, vista anche la tenera età, considerato che i rapporti con il padre sarebbero stati più ridotti e rari stante la distanza logistica.

I minori avrebbero perciò perso concretamente una relazione con il padre e questi non avrebbe avuto la possibilità di seguire la crescita dei figli.

L’applicazione del principio della bigenitorialità tanto importante per una sana ed equilibrata crescita dei figli sarebbe stata di difficile attuazione.

Dopo accese discussioni, le parti hanno raggiunto un accordo, senza prevedere alcun trasferimento di Paola e i figli, che avrebbe risolto anche le questioni economiche e patrimoniali e tutto quanto messo in atto durante la separazione.

Aver trovato l’accordo tra le parti ha dato la sensazione che lo scenario sarebbe cambiato. La tregua è stata però di breve durata.

Paola si è pentita e ha disatteso le pattuizioni senza però spiegare cosa avrebbe voluto di diverso.

Ad uno scenario che sembrava risolto con l’accordo delle parti è stato sostituito uno scenario di accesa conflittualità che ha coinvolto anche gli assistenti sociali che avevano avuto un ruolo solo di monitoraggio della situazione e che si sono trovati invece a gestire un affido dei minori con il supporto del curatore speciale nominato.

In questo particolare caso, tutt’oggi aperto, la conflittualità tra le parti è stata il fil rouge che ha richiesto una pressante e costante assistenza professionale con la parte rappresentata, con la quale ho instaurato un rapporto diretto e di consultazione continua.

Sostengo, ma anche richiamo una delle parti che è seguita da me ad una condotta utile per tentare di abbassare la conflittualità per risolvere le tante pendenze, per cercare di far ricordare che accanto ai propri diritti ci sono i doveri che sono i figli che vengono prima di qualsiasi altra cosa.

Questa storia ci ricorda quanto sia fragile l'equilibrio in una famiglia e quanto sia importante la comunicazione, il rispetto reciproco e l’ascolto delle esigenze proprie e altrui in un rapporto e ancora di più quando ci si trova in un contesto famigliare.

Pietro e Paola, partiti con le migliori intenzioni, si sono trovati intrappolati in una spirale di risentimento e incomprensione reciproca.

La speranza è che, per il bene dei loro figli, possano trovare un modo per superare i loro conflitti e costruire un rapporto di co-genitorialità sereno.

È necessario ricordare che il dialogo per esercitare la responsabilità genitoriale è fondamentale, così come, il compromesso che non vuol dire far vincere l’altro ma concedere qualcosa per ottenere qualcosa d’altro e in questo caso è mettere al primo posto il benessere dei figli, anche nelle situazioni più difficili.

Non è facile ma vanno distinti i rapporti squisitamente personali da quelli genitoriali.

Oggi, Pietro e Paola si trovano in un labirinto di conflitti legali ed emotivi in evoluzione.

I bambini, al centro di tutto, vivono in un clima ancora non sereno, mentre i genitori lottano per trovare un equilibrio tra di loro. È una realtà complessa, che mette in luce le vulnerabilità delle relazioni e le conseguenze delle scelte fatte e la necessità di saper fare un passo indietro nell’interesse dei minori.

Tornerò sulla storia di Pietro e Paola perché offre molti altri spunti di riflessione su tematiche altrettanto centrali nella definizione di una relazione giunta al capolinea.


 
 
 

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