top of page

La storia di una famiglia in guerra: Alessandro e Giulia

  • Immagine del redattore: Avvocati Empatici
    Avvocati Empatici
  • 24 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

La duplice dimensione del conflitto

ree

Alessandro, quarantenne, dirigente bancario, e Giulia, avvocato di successo, dopo quindici anni di matrimonio si sono trovati su fronti opposti. Le loro due bambine di sette e dieci anni sono diventate, loro malgrado, il terreno di scontro.

"Non le vedo da tre settimane, avvocato. Dice che hanno l'influenza, poi che hanno troppi compiti, poi che non vogliono venire" mi racconta Alessandro durante un incontro. con la voce di un padre che vede sfumare il rapporto con le figlie.

Dal lato opposto, Giulia denuncia: "Ha intestato tutto alla madre ottantenne! Conti all'estero, investimenti nascosti. Improvvisamente non ha più nulla, mentre fino a ieri viaggiavamo in business class!"

Alessandro contrattacca con documenti alla mano: "Spendeva 3.000 euro al mese solo in shopping! Borse di lusso, trattamenti estetici, viaggi con le amiche. Ora vuole il mantenimento per mantenere lo stesso tenore di vita mentre mi impedisce di vedere le mie figlie?"

La battaglia patrimoniale nelle separazioni si articola su diversi fronti:

• l'assegno di mantenimento: deve garantire al coniuge economicamente più debole un tenore di vita adeguato, bilanciato con le reali capacità economiche dell'altro. Nel caso di Alessandro e Giulia, emergono accuse reciproche di occultamento patrimoniale e spese eccessive.

• la trasparenza obbligatoria: entrambi i coniugi hanno il dovere di dichiarare onestamente il proprio patrimonio. L'occultamento può avere conseguenze gravi, sia civili che penali.

• le conseguenze delle bugie: chi nasconde i beni rischia sanzioni severe e perde credibilità davanti al giudice.

Ma è sul piano della genitorialità che la situazione diventa drammatica. Giulia ha iniziato quella che tecnicamente chiamiamo "alienazione genitoriale soft": niente divieti espliciti, ma mille ostacoli pratici.

Le bambine arrivano al weekend con il padre sempre più svogliate, ripetendo frasi che chiaramente non sono farina del loro sacco: "Papà, la mamma piange sempre quando andiamo da te" oppure "Perché ci hai lasciato sole?"

Il culmine si raggiunge quando la figlia maggiore urla: "Tu non ci vuoi bene, vuoi bene solo ai tuoi soldi e alla tua nuova famiglia! Mamma dice che ci lascerai senza niente!"

• Il diritto alla bigenitorialità: i bambini hanno diritto a mantenere rapporti significativi con entrambi i genitori. Ostacolare questo diritto costituisce un grave danno per i minori.

• La strumentalizzazione economica: particolarmente grave è quando si usano le questioni economiche per allontanare i figli dall'altro genitore, come quando la piccola chiede: "Papà, tu dove hai i soldi che noi non abbiamo nemmeno i soldi per la danza?"

Nel caso di Alessandro e Giulia, i segnali sono allarmanti: la piccola ha iniziato a balbettare, la grande si vergogna di invitare le amiche a casa. Due bambine stanno pagando il prezzo di una guerra che non hanno scelto.

L'intreccio tra conflitto economico e genitoriale genera dinamiche complesse:

  1. Il denaro come arma: le questioni patrimoniali diventano il campo di battaglia per esprimere rabbia e desiderio di vendetta.

  2. I figli nel mezzo: i bambini vengono coinvolti nelle dispute economiche, costretti a schierarsi.

  3. Il conflitto di lealtà: i minori si trovano nell'impossibile posizione di dover scegliere tra "il genitore derubato" e "il genitore ladro".

  4. Le ferite nascoste: dietro le battaglie economiche si celano spesso dolori più profondi: tradimento, senso di abbandono, fallimento personale.

Il caso di Alessandro e Giulia ci mostra come i bambini rischino di diventare vittime di guerre che non li riguardano. Il danno di imparare che "l'amore ha un prezzo" e che "la lealtà si misura in denaro" può durare per generazioni.


 
 
 

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
bottom of page